Sul pane o per condire pasta, orzo e farro, pesce e uova



Il pesto di finocchietto è una ricetta campagnola semplicissima e primaverile. Sebbene il finocchietto selvatico sia una pianta spontanea molto diffusa, è possibile coltivarla in orto, acquistarla dai coltivatori o trovarla fresca nei mercati. E’ un’erba nota per le sue proprietà fin dall’antica Grecia. Anche i Romani nel facevano grande uso. La raccomandazione, come per tutte le erbe selvatiche e spontanee, è di non raccoglierle e mangiarle se non le conoscete bene. Spesso, infatti, le erbe spontanee commestibili si possono confondere con specie velenose o tossiche.
Ingredienti
- 1 mazzetto di finocchietto
- un pugno di pinoli e di mandorle pelate
- 2 -3 cucchiai di parmigiano
- olio quanto basta
Preparazione del pesto di finocchietto
Pulire il finocchietto selvatico sotto l’acqua corrente ed eliminare le parti troppo dure. Lessarlo in poca acqua, poi scolarlo. Frullare pinoli e mandorle, aggiungere nel mixer finocchietto e parmigiano, aggiungendo abbondante olio a filo (quanto basta per ottenere il pesto, come nel classico pesto al basilico).
Come usare il pesto di finocchetto
Il pesto di finocchietto è sublime su tartine e bruschette, provatelo! Ma è ottimo anche su pasta fresca (come spaghetti alla chitarra, orecchiette, …), pasta fredda, orzo e farro, couscous e quinoa, uova sode. Questo pesto è anche una gustosa salsa per accompagnare un pesce bollito.
Si conserva qualche giorno in frigo, coperto di olio e ben chiuso. Se avete finocchietto in abbondanza potrete prepararlo da mettere in vasetti per poi farli bollire per creare il sottovuoto e poterli conservare in dispensa.
VARIANTE >> C’è chi fa il buonissimo pesto di finocchietto alla siciliana aggiungendo anche qualche filetto di acciuga e, volendo, pomodorini secchi e aglio. A me piace questa versione senza altri sapori forti perché ritengo che il finocchietto abbia un gusto talmente delicato e speciale che, a mio avviso, non deve essere coperto.