Uno o cinque giorni nella natura, al passo di splendidi animali



Un viaggio lento a passo d’asino lungo i sentieri d’Abruzzo: è l’affascinante formula di ecoturismo che si può scegliere nella valle subequana. Un itinerario di un giorno o un vero e proprio viaggio a piedi di cinque giorni, le proposte nel pacchetto di ecoturismo sono molte e per tutti i gusti. A patto di amare l’ambiente, la vita all’aria aperta, gli animali e le passeggiate.
L’idea è venuta molti anni fa a Saskia Steigleder, tedesca di nascita ma ormai abruzzese, venuta in Italia molti anni fa per un campus di Legambiente a Goriano Valli dove poi è rimasta per amore. Qui, infatti, ha conosciuto Giuseppe Turavani, che in questo paesino della Valle Subequana ha un’azienda agricola. Qui hanno messo su famiglia: tre figli di 10 anni, 7 anni e un anno.
Come è strutturato il viaggio con gli asini
In particolare arrivano a scegliere questa vacanza – tramite i partner stranieri cui Saskia è da anni collegata – molti turisti stranieri (tedeschi, austriaci e svizzeri). Spesso arrivano direttamente in treno: l’ecoturismo o turismo ecologico per loro non è solo filosofia. Sono entusiasti, colpiti dalla tipologia di viaggio naturale, dal paesaggio, dai borghi e dal buon cibo.
Non è un cammino a dorso d’asino. L’animale è compagnia e aiuto nel viaggio: viene infatti messo sulla sua schiena un basto di legno, come una volta ma più leggero, dove caricare il cestino con le cose da mangiare e gli zaini dei viaggiatori.
Il viaggio a tappe prevede, nei cinque giorni, l’arrivo nel tardo pomeriggio in un paesino della valle, differente ogni giorno: Beffi, Acciano, Fontecchio, …
Una volta arrivati a destinazione nelle strutture collegate, l’animale ha già uno stallo previsto per la notte. Quindi il viaggiatore scaricherà il basto e potrà dare all’animale fieno, cereali e acqua che la struttura ricettiva farà trovare pronti. La mattina seguente i camminatori caricheranno di nuovo il basto e si rimetteranno in viaggio fino alla tappa successiva.
Ai turisti, il primo giorno, Saskia fa un piccolo corso su tutto ciò che c’è da sapere per la settimana. Dotati di mappe dei sentieri e spiegazioni dei percorsi, i viaggiatori vanno da soli, insieme agli asini: non è quindi un viaggio accompagnato da una guida. E poi Saskia è sempre pronta a intervenire durante tutta la durata di questo viaggio lento: basta una telefonata, se si è in difficoltà, e lei risolve a distanza oppure arriva. In ogni caso è tutto molto semplice, anche perché l’asino è un animale paziente e resistente ma più di 12 chilometri al giorno non può fare. In una settimana si imparano cose nuove, come accudire questi animali splendidi. E con loro si crea un rapporto davvero speciale.
L’ecoturismo di Saskia e il “fare rete” nella valle
Il viaggio lento a tappe, sostando ogni sera in un paesino diverso, porta a conoscere non solo i paesaggi della valle ma anche i borghi e le persone che la vivono. Il trekking con gli asini è una forma di ecoturismo strutturata in maniera tale da fare rete tra strutture ricettive e di accoglienza, quel legarsi che spesso ancora manca in Abruzzo.
Ogni tappa in un paese è legata ad almeno un’attività di pernottamento o ristorazione. “Abbiamo cercato le realtà che c’erano, b&b e ristoranti. Ormai è una rete di amici e lavoriamo insieme. Da quando sono qui in Italia sono nati tanti progetti per fare rete in Abruzzo. Ma la rete la dobbiamo fare noi con le nostre attività. Basta solo la volontà”.
Con l’asino è anche un viaggio nel tempo
Una volta tutte le famiglie avevano l’asino, per lavoro nei campi o per trasportare le cose lungo le vie che collegavano i paesi. “Prima – racconta Saskia – si metteva sul basto il pasto frugale da fare sui campi. Oggi andiamo con l’asino per vacanza e camminiamo su quegli stessi vecchi sentieri. E mettiamo sul basto il pranzo per il pic nic. Nei paesi si trovano anelli di pietra o in ferro battuto dove le famiglie legavano gli asinelli e che oggi utilizziamo per le soste durante questo cammino. Oppure i caratteristici b&b hanno stanze ristrutturate che una volta erano ricoveri di animali, perché nelle case contadine al piano terra era la stalla e sopra si dormiva. Insomma – conclude Saskia – si trovano qui intorno tante testimonianze del valore dell’asino di una volta e così cerchiamo di fare un viaggio nel tempo”.
Per saperne di più visitare il SITO
Enrica Di Battista
Abruzzo Travel and Food
2 Comments
[…] la giornata presso l’azienda vitivinicola Vigna di More di Adriana Tronca, l’esperienza con gli asinelli di Saskia […]
[…] didattiche, anche itinerari di viaggio lento (ne abbiamo scritto per Santo Stefano di Sessanio e Goriano Valli). Una inversione di tendenza che ha permesso di salvare dall’estinzione molte razze locali. E’ […]